Blocco#20 – Tuono spaziale
Nella guerra futura [...] si potranno utilizzare onde elettriche dirette senza l'uso di aerei o altri attrezzi di distruzione [N. Tesla]
L'umanità è giunta a uno stallo nell'arte bellica dovuto alla presenza di un plateau cinetico, oltre il quale le armi tradizionali sono inefficaci perché troppo efficienti. Questo stallo militare disincentiva la guerra, senza garantire la pace: negli ultimi decenni ci sono stati numerosi conflitti sia tra piccole nazioni che tra super potenze e nazioni minori, tutti risolti con armi cinetiche convenzionali, senza ricorrere a testate nucleari strategiche. Quello a cui non abbiano mai assistito è un confronto tra nazioni entrambe munite di testate atomiche. Quindi non possiamo sapere cosa potrebbe accadere in caso di guerra tra nazioni dotate di missili nucleari intercontinentali.
Come spiegato nel blocco#19, le armi nucleari strategiche sono talmente efficienti da non poter essere usate per risolvere le dispute internazionali. La questione riguarda potenzialmente qualsiasi tecnologia, perché i dispositivi bellici diventano sempre più efficienti, per cui è plausibile che in futuro anche le armi attuali (bombe intelligenti, droni e satelliti) potrebbero diventare così efficienti da non poter essere impiegate. Ad esempio, se i droni diventassero letali, economici, autosufficienti e capaci di replicarsi, basterebbe un ordine sbagliato per scatenare uno scenario apocalittico in stile Matrix o Terminator. Il giorno che ciò diventerà un rischio concreto, l’umanità non potrà più ricorrere all’uso dei droni.
È sensato supporre che qualsiasi tecnologia bellica basata sulla forza fisica finisca prima o poi per superare il plateau cinetico, cioè il limite oltre il quale il suo utilizzo comporta una minaccia per l’intero pianeta. Da questo punto di vista le tecniche di guerra moderna sono solo un’alternativa provvisoria alle armi nucleari strategiche. La situazione ricorda quello che in informatica è chiamato “fork del codice”. Nel contesto dello sviluppo del software, un fork è una specie di scisma culturale, la duplicazione e separazione di un codice sorgente per soddisfare casi d’uso diversi. Un esempio è la nascita di Android come fork del sistema operativo Linux: si copia il codice di Linux e lo si modifica per adattarlo agli smartphone, rendendolo indipendente dall’originale1.
Quando la razza umana ha compreso che le armi nucleari strategiche non sono adatte a risolvere le dispute, ha fatto marcia indietro e forkato lo sviluppo bellico, dirottando la ricerca verso modelli di armi meno efficienti, come droni e satelliti. Ma ciò ha incentivato il miglioramento di tali tecnologie, per cui è ragionevole supporre che presto anche queste armi diventeranno troppo efficienti. Avendo definito l’efficienza come la capacità di arrecare danno fisico diviso il costo (energetico ed economico) di utilizzo, quando il danno arrecato dalle armi moderne sarà troppo elevato rispetto ai costi, esse saranno “inutili” come i missili nucleari. Il problema riguarda qualsiasi arma basata sull'energia cinetica, come droni, robot, satelliti o altro.
Una soluzione potrebbe consistere nello sviluppo di tecnologie capaci di applicare watt di energia non cinetica. Esistono infatti molte forme di energia, come ad esempio quella elettrica. Che sia possibile beneficiare dei vantaggi della guerra, ovvero contenere e decentralizzare i poteri totalitari, usando energia elettrica anziché cinetica?
Più di un secolo fa Tesla teorizzava che nel futuro l'umanità avrebbe inventato un nuovo modo di fare la guerra. Un conflitto che avrebbe richiesto costi economici e consumato grandi quantità di energia, senza danneggiare cose e persone. In pratica: senza impiegare energia cinetica. A differenza della guerra economica permanente (ad oggi in atto sotto forma di dazi) Tesla ipotizzava l’esistenza di una macchina pensante che avrebbe richiesto poche persone per essere operata, ma consumato enormi quantità di energia elettrica. Dispositivi di questo tipo avrebbero potuto combattere tra di loro in modo pacifico, lasciando a noi umani il compito di serafici spettatori: popcorn e patatine al posto di morti e feriti. Tesla è morto prima di assistere all'avvento dei moderni computer, ma la tecnologia attuale soddisfa già tutte le condizioni richieste per realizzare la sua utopia pacifista.
Se pensiamo a internet, i social media e gli smarphone come a una gerarchia2 di potere astratto, possiamo riconoscere tutti i tratti caratteristici della distribuzione asimmetrica del potere: oppressione dei sottoposti, centralizzazione delle risorse e guerra silenziosa. Ogni giorno subiamo decine di regole astratte imposte da chi detiene il potere centrale. Per partecipare all'ideologia astratta che chiamiamo ciberspazio accettiamo di acquistare un cellulare, pagare un abbonamento, cedere dati personali, fornire reperibilità senza compenso, aggiornare applicazioni, fidarci dei termini di servizio, subire attacchi di pishing, malware, virus, call center, cookies, pubblicità, spam, troll, stalkers, haters e persino minacce da parte di sconosciuti.
Come in una qualsiasi gerarchia astratta, la situazione è assurda solo per chi la vede da fuori, cioè per chi ha scelto di rifiutare l’utopia del ciberspazio. Chi invece ne abbraccia l'ideologia, accetta più o meno consapevolmente di concedere ai cacciatori-narratori il controllo dei cancelli dell'utopia informatica. Ma di quale utopia si parla? Nel contesto informatico, l’utopia consiste nella convinzione che per essere riconosciuti, ascoltati e considerati reali occorra esistere online, e rispondere tempestivamente alle notifiche. Quando diamo valore a un social network, alla possibilità di mandare un messaggio o ricevere cuoricini virtuali, riconosciamo ai colossi del web il potere astratto fondato sulla risorsa chiamata informazione.
Questi aspetti della guerra cibernetica, dove ogni giorno i siti di nazioni e organizzazioni subiscono milioni di attacchi informatici, suggeriscono che il ciberspazio sia un buon candidato per ospitare la guerra elettronica teorizzata da Tesla. Esiste infatti un nesso tra il plateau cinetico e le corna degli erbivori. Per aiutare il lettore a comprendere il collegamento tra i due, riassumiamo alcuni dei concetti introdotti nei capitoli precedenti:
Plateau cinetico: l'ipotetico “tetto massimo” del grafico che riporta in ascissa la tecnologia bellica e in ordinata la sua efficienza (vedi figura 1). Le bombe nucleari strategiche hanno superato questo plateau, quindi non possono essere impiegate perché troppo efficienti: il danno fisico arrecato è sproporzionato rispetto ai costi di produzione e utilizzo
Corna degli erbivori: quasi ogni animale ricorre alla forza fisica per stabilire la gerarchia, ma non sempre ciò significa uccidere l’avversario. Molti erbivori, come ad esempio cervi, stambecchi e alci, hanno sviluppato una tecnologia particolare: le corna. Usando le corna questi mammiferi risolvono le dispute senza rischiare di uccidersi tra di loro, anzi: spesso senza nemmeno ferirsi
Mettiamo assieme i due argomenti. Da un lato noi esseri umani ci sforziamo di migliorare le armi cinetiche non nucleari, ma così facendo rischiamo di superare il plateau del limite massimo, quindi dobbiamo continuamente fare marcia indietro e inventare nuove armi cinetiche, che prima o poi subiscono lo stesso destino. D'altro lato potremmo essere prossimi a scoprire una tecnologia che permette di risolvere le dispute senza spargimenti di sangue, consumando energia anziché vite umane: una sorta di corna elettroniche progettate per combattere tra loro, senza danneggiare cose e persone. Questa potrebbe essere la soluzione all’eterno problema della guerra: scoprire un nuovo tipo di arma, basata sull'applicazione di potenza elettrica anziché cinetica. Non è detto che questa tecnologia sia l’attuale internet, ma potrebbe essere qualcosa di molto simile, oppure una sua applicazione verticale. Un tuono spaziale cibernetico e pacifico.
E’ importante sottolineare che - qualsiasi forma possa assumere quest’ipotetica arma - essa dovrà necessariamente consumare molta energia ed essere accessibile a chiunque, senza richiedere il permesso a uno stato, azienda o istituzione. Infatti, come discusso nel blocco#5, la guerra si distingue dalla diplomazia perché energivora, costosa e trustless. Se tale arma fosse soggetta a qualche normativa, o consumasse poca energia, non potrebbe essere usata per risolvere le dispute, perché sarebbe vulnerabile e corruttibile come qualsiasi gerarchia astratta. In altre parole, se tale arma non fosse energivora, costosa e trustless, essa potrebbe essere abolita per decreto, e sarebbe quindi solo virtuale. Affinché una tecnologia funzioni come arma, deve obbligatoriamente sottostare alle sole leggi della fisica, non quelle dell’uomo.
Conclusione
Un'ipotetica tecnologia bellica basata sulla sola potenza elettrica potrebbe essere immune al limite del plateau cinetico, proprio perché non cinetica. L’efficienza di un’arma di questo tipo potrebbe crescere all'infinito, perché l'aumento dell’efficienza si manifesterebbe senza impattare piante, uomini e animali. E se l'efficienza di un’arma può essere fatta crescere all'infinito, allora gli esseri umani avrebbero trovato un modo pacifico di competere per risolvere le dispute, conquistare le risorse e trovare consenso sulla catena di custodia della proprietà. Vi suona familiare?
A rigore Android non è un vero fork del kernel di Linux, ma l’idea è simile (abbiamo semplificato il concetto per renderlo fruibile ai meno esperti).
L’interpretazione dell’informatica come forma evoluta di potere astratto verrà discussa a fondo nei prossimi capitoli.