Nelle scorse puntate abbiamo studiato il legame intrinseco tra energia, denaro e informazione. Nello specifico abbiamo discusso due relazioni fondamentali:
La correlazione lineare tra consumo energetico e prodotto interno lordo
La possibilità di trasformare l'informazione in energia
Il rapporto tra denaro e energia suggerisce che l'economia non sia solo una scienza sociale ma qualcosa di più profondo, che affonda le radici nelle leggi della natura, in primis biologia e zoologia. Per avvalorare la tesi faremo leva sugli argomenti raccolti da J.P. Lowery, ingegnere astronautico del MIT, nel suo recente libro Softwar.
Nei primi capitoli Lowery prende in esame la vita primordiale, ovvero le forme di vita unicellulare che hanno dominato il pianeta per quasi tre miliardi di anni. Un aspetto cruciale di ogni creatura vivente, per quanto semplice, è la necessità di acquisire nuove risorse per sopravvivere. Purtroppo, tranne pochi casi rari e fortunati, questo processo è limitato dall'ambiente, ovvero: ogni organismo deve lottare sia per catturare risorse, sia per non essere catturato. A tal fine ogni creatura cerca di bilanciare il rapporto tra benessere e capacità di offesa, il quale è un buon indicatore di quanto “appetitoso” sia l'organismo in questione. Tale rapporto ci dice infatti quanto sarebbe conveniente, per un ipotetico predatore, aggredire e mangiare il soggetto. Definiamo quindi il rapporto Benefici-Costo come
BCR = Beneficio attacco / Costo attacco
dove la sigla BCR sta per Benefits to Cost Ratio of attack, in modo simile a quella usata in economia aziendale (cioè B/C oppure RBCA). Ma come si misura tale rapporto?
Il beneficio dell'attacco può essere associato alla quantità di risorse che il predatore ottiene catturando la creatura. Esemplificando, potremmo associare questo fattore al numero di calorie ottenibili dalla preda. Il costo dell'attacco potrebbe essere misurato quantificando i danni che la vittima è in grado di infliggere al cacciatore. A tal fine potremmo misurare la forza esercitata dalla preda nel contesto di un ipotetico scontro e come essa viene proiettata contro l'avversario. Ciò ricorda la definizione di lavoro in fisica, che è definito proprio come il prodotto tra la forza e lo spostamento ad essa associato. Ne segue che il denominatore, ovvero il numero da usare come “Costo attacco” nel rapporto BCR, potrebbe essere misurato in newton (forza della creatura) per metro (proiezione della forza), cioè in joule.
A questo punto tutto torna, perché le calorie sono una misura dell'energia, esattamente come il lavoro, e possiamo misurare in joule sia il “Beneficio attacco” che il “Costo attacco”. Ne segue che il BCR è un numero adimensionale (senza unità di misura), proprio come il rendimento di un generico dispositivo.
E' evidente che ogni creatura ha interesse a mantenere modesto il proprio BCR. Infatti, se una forma di vita è ricca di risorse ma va a zonzo per il brodo primordiale senza difese, è plausibile che venga divorata prima di una creatura altrettanto benestante, ma capace di difendersi in modo efficace. Perciò basso BCR è bene, alto BCR è male. Ma quanto piccolo deve essere? Tutto dipende dall'ambiente in cui vive il soggetto.
Col passare del tempo molti organismi tendono a migrare verso ambienti migliori, perciò quasi ogni ambiente è caratterizzato da una congestione di individui, a cui fa seguito la contestazione delle risorse e infine la competizione. Riassumiamo questi tre aspetti sotto con la sigla CCC (congestione, contestazione, competizione). Ma il vero nemico della vita è l'entropia, non l'ambiente. Quasi ogni organismo tende ad invecchiare, decadere, sgretolarsi o consumarsi. Persino l'impatto di un asteroide è una manifestazione dell'entropia. Da questo punto di vista l'alimentazione è un modo per contrastare l'entropia, assimilando sostanze per rimpiazzare le cellule morte. Perciò, oltre ad essere congestionato, contestato e competitivo, ogni ambiente è anche naturalmente ostile (hostile). Concludendo: per misurare quanto un certo ambiente sia pericoloso si può associare ad esso un indicatore rappresentato dalla sigla CCCH : congested, contested, competitive, hostile.
Per ragioni che vedremo tra poco, risulta conveniente associare un alto livello CCCH agli ambienti accoglienti e sereni, e un basso livello CCCH a quelli brutali e ostili. Ciò permette di confrontare visivamente i livelli di BCR delle creature che vivono nello stesso ambiente (vedi figura 2).
Questa notazione permette di distinguere a colpo d'occhio le creature che hanno un buon margine di prosperità, cioè che possono accumulare risorse senza rischiare di essere aggredite, da quelle che vanno in giro come un miliardario disarmato per i vicoli del Bronx. In altre parole: ogni ambiente può essere descritto da una soglia di BCR critico, che è alta negli ambienti accoglienti e bassa in quelli ostili. Creature che hanno un BCR inferiore alla soglia vivono sereni, senza pericoli. Creature che raggiungono o superano la soglia critica sono invece particolarmente appetitose, e vivono in costante pericolo: sono cibo che cammina.
Il modello, per quanto semplice, spiega perché la bocca, o meglio le fauci, sono quasi sempre un organo ottimizzato sia per mangiare che per catturare la preda, ma anche per combattere e difendersi. Quando un organismo ottimizza il funzionamento della bocca, migliora sia la sua capacità di acquisire risorse (diventare più benestante), sia la sua capacità di lottare (essere più costoso da attaccare). Così facendo il rapporto BCR non cresce, perché la creatura incrementa in modo proporzionale il numeratore e il denominatore della frazione.
La ricerca di un basso BCR è incentivato dalla competizione tra preda e predatore, e si autoalimenta mediante rinforzo positivo. Tanto più le creature abbassano il proprio BCR, tanto più aumenta il CCCH ambientale (perché le creature sono più agguerrite), e ciò incentiva l'ulteriore abbassamento del BCR. Il risultato è una spinta evolutiva che seleziona gli individui più efficienti a scapito dei più deboli. Un esempio eclatante è quello dei cianobatteri, che per difendersi dalla radiazione solare svilupparono delle apposite cellule protettive, le quali producevano ossigeno come materiale di scarto (vedi Grande Ossidazione). In soldoni la fotosintesi è l'effetto collaterale, non previsto, di una strategia di difesa personale. Nello specifico: l’incremento del “Costo attacco” dei cianobatteri nei confronti dell'aggressore radiazione solare.
Un altro esempio è quello della termoregolazione: le creature a sangue caldo sono meno efficienti di quelle a sangue freddo, perché non sfruttano il calore del sole per scaldarsi. Ma essere a sangue caldo è un modo di ridurre il proprio BCR, perché permette di nascondersi di giorno ed uscire di notte, quando i predatori a sangue freddo dormono. Di conseguenza i predatori vedono ridurre il numero delle prede catturabili, e ciò finisce col selezionare nuovi predatori a sangue caldo. Alla fine della fiera tutti hanno ridotto il loro BCR e l'ambiente ha aumentato il proprio CCCH complessivo, perché adesso siamo tutti a sangue caldo. L'unica ad averci guadagnato è Madre Natura, che ha selezionato individui adatti a sopravvivere in condizioni più ostili del solito. Perché quando un asteroide cade sulla terra senza preavviso, e offusca il calore del sole per anni, o hai avuto la fortuna di evolvere prima, o sei estinto.
Tutto ciò conduce al dilemma della sopravvivenza, ovvero: quando una creatura diventa più benestante, essa aumenta il proprio “Beneficio attacco”, per cui deve scegliere se:
Non far nulla: in tal caso il suo BCR cresce e il margine di prosperità si assottiglia. Questo approccio, per quanto pericoloso, è il più efficiente in termini economici, perché tutte le risorse disponibili sono investite nello sviluppo. In un contesto di assoluta fiducia reciproca, questa è la strategia migliore (ambiente pacifico)
Bilanciare: aumentare in proporzione il suo “Costo attacco”, per mantenere constante il BCR. Anche in questo caso il margine di prosperità si assottiglia, perché l'aumento di forza del soggetto rende l'ambiente più ostile, per cui il livello BCR critico si abbassa
Rafforzare: aumentare la forza più del suo benessere, diminuendo il proprio BCR. Ciò non garantisce che il margine di prosperità migliori, perché dipende da come si aumenta la forza: il “Costo attacco” deve aumentare molto dal punto di vista soggettivo (forza effettiva) ma poco dal punto di vista ambientale (forza percepita dagli altri)
Chiaramente la terza opzione è quasi sempre la migliore, perché la competizione contro l'entropia non significa star lontani dal livello del BCR critico, ma correre verso il basso più velocemente degli altri. In altre parole: la prosperità di una forma di vita non si misura controllando se il suo BCR è distante da quello critico, ma confrontandolo col BCR delle altre creature.
Ad esempio, in figura 5 la forma di vita B ha una buona probabilità di sopravvivere a qualsiasi evento imprevisto. Ciò avviene poiché il suo BCR è minore degli altri, non perché la creatura B è specializzata nell'adattarsi agli eventi catastrofici.
Ecco perché, se incontri un leone mentre cammini scalzo per la savana, non devi correre più veloce della belva ma solo dei tuoi compagni di sventura. Infilare un paio di scarpe da ginnastica abbatte il tuo BRC più velocemente di chi rimane scalzo, esattamente come una buona gestione dei rapporti Benefici-Costi può salvare una famiglia durante la crisi economica. Quindi fate come Madre Natura: mantenete un basso profilo e affilate le vostre armi, ovvero la conoscenza. Perché le balene sono là fuori, e cercano proprio voi: i pesci piccoli, ma grassi.