Blocco#14 – Le vulnerabilità del potere astratto
Facta lex inventa fraus (fatta la legge, trovato l’inganno)
Il passaggio dal Mesolitico al Neolitico ha segnato un cambiamento epocale nella storia dell'umanità. Siamo passati da uno stile di vita nomade, fondato su caccia e raccolta, a un'esistenza stanziale, incentrata su agricoltura e allevamento. Ciò è avvenuto in sinergia con lo sviluppo del linguaggio e della narrazione.
Il fascino delle narrative più seducenti, in particolare credenze, superstizioni e utopie, ha permesso di passare da un sistema dove i capi erano scelti tra gli individui più abili (o più forti) a uno dove il potere è attribuito in base a convenzioni, religioni e ideologie. Il risultato sono le gerarchie immaginarie che ancora oggi regolano l'accesso alle risorse e garantiscono la custodia della proprietà in virtù di leggi sociali anziché fisiche. I vantaggi di questa transizione sono la possibilità di cooperare su larga scala, la riduzione della violenza la giustificazione morale del dominio dell'uomo sulla natura. Ma, come vedremo, ci sono anche parecchi svantaggi.
La capacità di evitare il ricorso alla forza fisica sembra essere uno dei maggiori benefici offerti dal potere astratto. Gli esseri umani reputano più civile stabilire chi comanda con una discussione anziché una cazzottata, in modo simile a come i lupi scelgono il capobranco con una danza rituale anziché sbranarsi tra loro. Purtroppo, la scelta di scoraggiare l'uso della violenza ha un costo, perché l'adozione di una gerarchia indipendente dalle leggi naturali rende il potere astratto un sistema scalabile all'infinito, non democratico e vulnerabile ad attacchi sistemici; attacchi che possono provenire sia dall'interno (dittature o regimi) che dall'esterno (conquiste o invasioni). Inoltre l'adozione di una gerarchia astratta elimina solo apparentemente il ricorso alla forza fisica, poiché riduce l'uso della violenza tra cittadini ma aumenta la capacità bellica nazionale. Un capo tribù nerboruto può imporsi su un clan o villaggio, ma un capo di stato può ordinare a un'intera nazione di entrare in guerra. Ciò è confermato da diversi studi antropologici, i quali suggeriscono che durante il paleolitico gli esseri umani non si uccidevano tra loro (eccetto casi rarissimi). Col neolitico sono invece iniziate la stragi per il potere interno, le guerre e le persecuzioni perpetuate in nome di utopie astratte (tipicamente religione o politica).
Il passaggio dal potere fisico a quello astratto non ha solo aumentato la capacità distruttiva della razza umana, ma ha anche introdotto molti disagi. Con l'avvento del neolitico abbiamo smesso di migrare e cacciare per diventare creature sedentarie. Sfortunatamente, qualche migliaio di anni non bastano ad abituarsi a una vita da poltroni. Così dobbiamo viaggiare per rilassarci, praticare sport per scaricare la tensione e sollevare pesi inutilmente per restare in forma. Ma alcuni disagi non sono mitigabili con l’attività fisica. Ad esempio, una soggezione dovuta all’adozione delle gerarchie astratte è la sensazione di impotenza nei confronti di chi ci governa. Infatti la scelta di demonizzare la forza fisica scoraggia purtroppo anche proteste, guerre e rivoluzioni.
Siamo masochisti? Stupidi? No, perché una volta aperto il vaso di Pandora era difficile tornare indietro. Nel momento in cui l'uomo ha iniziato ad allevare animali e coltivare ortaggi ha aumentato il proprio benessere, generando un surplus di risorse. A quel punto non era facile ricominciare a vivere di erbe e caccia, perché gli alberi erano stati abbattuti per far legna e i boschi trasformati in pascoli. Le specie addomesticate (piante e animali) avevano preso il sopravvento su quelle selvatiche, e non erano più in grado di sopravvivere da sole. Il processo è andato avanti per migliaia di anni: ogni generazione è diventata più stanziale, docile e addomesticata della precedente, a favore di una società (apparentemente) meno violenta, ma capace di scatenare un eccidio siglando un pezzo di carta, o pigiando un bottone.
Il difetto più importante del potere astratto sta nella sua centralizzazione. Una civiltà decentralizzata, costituita da piccole tribù e governate dai membri più forti non è facilmente conquistabile, a meno di non conquistare una tribù alla volta (vedi indiani d'America). Al contrario una civiltà centralizzata, nella quale gli individui accettano di riporre fiducia in un'autorità legittimata dal potere astratto, è facilmente conquistabile da un predatore-narratore abile nel raccontare storie (vedi fascismo, nazismo, stalinismo e maccartismo).
Un esempio naturale è quello dell'alveare. Dal punto di vista dell'economia primordiale, la scelta delle api di stabilire una gerarchia basata su ruoli e compiti ben precisi, anziché sulla dominanza del più forte, permette all’alveare di aumentare il proprio benessere, ovvero il fattore BA (Beneficio Attacco), garantendo benessere e prosperità. Ma così facendo l'alveare diventa un obiettivo goloso per i predatori, e le api devono aumentare anche il loro fattore CA (Costo Attacco), sviluppando pungiglioni in grado di ferire l'attaccante. Ciò consente all’alveare di mantenere basso il proprio rapporto costi-benefici, abbreviato come BCR (Benefits to Cost Ratio).
L’esempio conferma che affinché un organismo possa prosperare su lungo periodo dovrebbe avere sempre un basso BCR, cioè tenere un basso profilo. Ricordiamo però che il fattore CA (il denominatore del rapporto) rappresenta il danno applicato all'attaccante, e non la capacità difensiva dell’organismo. Infatti le api non sono ottimizzate per difendersi bensì per massimizzare il danno imposto all'attaccante, tanto è vero che l'uso del pungiglione è per loro spesso fatale. Analogamente, l'adozione del potere astratto da parte di un nucleo sociale aumenta il fattore BA del gruppo ma scoraggia l'uso della violenza, perché implica la rinuncia all’uso della forza fisica per comandare. Il risultato è l'azzeramento (o quasi) del fattore CA di attacco degli individui, e quindi anche del fattore CA complessivo del nucleo sociale.
Riassumendo, nel momento in cui una società umana ha adottato un sistema gerarchico basato sul potere astratto anziché fisico, ha fatto tendere il suo rapporto BCR all'infinito, diventando la preda più ambita dei predatori-narratori (sciamani, sacerdoti, politici e venditori).
BCR = Beneficio Attacco / Costo Attacco ≈ BA / CA ≈ BA / 0 ≈ ∞
In questa situazione, come visto nel blocco#12, un cacciatore-narratore può conquistare facilmente il ruolo di capobranco del nucleo sociale, perché gli basta adottare la seguente strategia:
Raccontare al popolo di un sistema di vita migliore, offrendo un'utopia più o meno realizzabile
Codificare un sistema di potere astratto basato su ruoli, titoli o altro, giustificato dalla fede nell'utopia mistica, religiosa, ideologica o politica
Assegnare i ruoli di comando a chi codifica le leggi del gioco, e contemporaneamente rendere difficile l'accesso a codesti ruoli a coloro che devono rispettare le regole
Convincere la società a rinunciare all'uso della forza fisica come mezzo per scalare la gerarchia, spiegando che essa è sbagliata sia quando cinetica (perché sanguinaria), sia quanto energetica (perché dannosa per l'ambiente)
Ciò non significa che il potere astratto sia sbagliato, né che la violenza fisica sia preferibile, ma che dovremmo essere consapevoli delle debolezze intrinseche delle forme di potere astratto: le differenze di classe, l'accentramento del potere in poche mani e le ingiustizie sociali potrebbero non essere colpa di governi o partiti, ma una semplice conseguenza del potere astratto.
In altre parole, invece di lamentarci del politico di turno o di una legge ingiusta, dovremmo ricordarci che questo è il prezzo da pagare per costruire una società che aborra la violenza. Se siete felici di vivere in un mondo dove crimini, omicidi e brutalità sono sempre più rari (nonostante facciano sempre più notizia), dovreste anche accettare la corruzione della classe politica e le disuguaglianze sociali come il prezzo da pagare per aver prodotto una società relativamente pacifica1. Come diceva Freud: l’infelicità moderna è il prezzo da pagare per una società meno violenta, e quindi apparentemente più sicura (guerre a parte).
La consapevolezza dei punti deboli del potere astratto potrebbe permettere di migliorare il sistema attuale senza ripristinare l'uso della forza fisica. Il primo passo per risolvere un problema è ammettere di avere un problema, meglio ancora identificare la causa del problema. Nel caso del potere astratto, uno dei difetti principali è che chi comanda può modificare il sistema dall'interno (vedi leggi ad personam). Come visto nel capitolo precedente, un errore comune consiste nel credere che la costituzione o qualche normativa possano eliminare suddetto pericolo, ma tale credenza è tanto fallace quanto contraddittoria. Questo perché entità astratte quali leggi, logica e morale sono strutture immaginarie, nonché endogene al potere astratto stesso: chi sale al potere potrà sempre modificarle a piacere, cambiando le leggi, facendo propaganda o semplicemente mantenendo il popolo ignorante. Stiamo esagerando? Purtroppo no, perché basta pensare alla sospensione della convertibilità del dollaro in oro nel 1971 per rendersi conto di quanto la nostra memoria sia corta, o peggio ancora svanita.
Come risolvere il problema? Una volta accettato che la vulnerabilità del potere astratto è dovuta alla sua natura immaginaria, si potrebbe cercare di vincolare il potere astratto alla forza fisica, ma escludendone gli aspetti violenti. Se esistesse un modo di “ancorare” il potere astratto alla realtà tangibile si potrebbe impedire a coloro che siedono ai vertici di cambiare le regole a piacimento, perché nessuno può cambiare le leggi della fisica tramite un decreto ministeriale.
Nel blocco#5 abbiamo visto che il potere astratto assomiglia alla diplomazia, perché è un modo pacifico, fiduciario e gerarchico di risolvere le dispute. Al contrario, il potere fisico assolve questa funzione in modo brutale, trust-less (nessun ente centrale) e permissionless (nessun bisogno di permesso). Ma il potere fisico si manifesta in modo violento perché la forza – per la precisione il lavoro (espresso in Joule) - viene tramutata in energia cinetica, ad esempio tramite un cazzotto, un proiettile o una bomba. Ricordiamo però che l'applicazione di una forza può essere convertita sia in energia cinetica che in altre forme di energia, meno violente, quali ad esempio quella potenziale, nucleare, elettrica e chimica.
È quindi sensato chiedersi cosa rende brutale l'uso della forza fisica. E’ La forza fisica in sé o il fatto che scegliamo di esprimerla come energia cinetica? Sarebbe possibile godere dei vantaggi del potere fisico utilizzando altre forme di energia? Potremmo realizzare una società dove l’atto di cambiare le regole del gioco costringe chi comanda a scendere a patti con le leggi della fisica?
L'idea non è nuova, perché in passato sia Henry Ford che Nikola Tesla hanno ipotizzato una società fondata sull'energia elettrica. Un mondo dove l'energia viene usata sia al posto del denaro che della guerra, nonché per scambiare valore e risolvere le dispute in modo civile. Le forme di energia non cinetica potrebbero rappresentare il vincolo associabile al potere astratto per godere dei vantaggi della forza fisica in modo pacifico, evitando così di affidarsi a forme di potere immaginarie e quindi corruttibili. Per spiegare come ciò sia possibile, e quali tecnologie potrebbero permettere di realizzare una simile rivoluzione copernicana, dobbiamo prima comprendere a fondo la natura della forza fisica in tutte le sue accezioni, comprese le più scomode.
Perciò, nel prossimo capitolo ci sporcheremo le mani e affronteremo la manifestazione più orrenda della forza fisica: la guerra decentralizzante.